di Vittorio Spada
Catania ha un “nuovo” aeroporto? Ma che dite? Allora, non è più “Fontanarossa” ma è l’aeroporto di “Fontanarosa”?
È solo sarcasmo superficiale di chi ha perduto una partita importante.
Quando, alla fine, si rifletterà sul “caso” rinnovo governance della Sac (la società di gestione dello scalo etneo) ci si accorgerà che ogni cosa si è svolta nel modo “previsto”, quel “solito modo” adoperato da chi ha in mano un potere e ne fa l’uso che ritiene più appropriato.
Quello effettuato dal presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, che ha imposto presidente e amministratore delegato della Sac (Daniela Baglieri e Ornella Laneri) è stato definito un “blitz”, ma nella realtà non è del tutto così. L’azione di forza è stata possibile perché “possibili” sono state le condizioni per portarla a termine, cioè i commissariamenti (ovviamente “regionali”) di quasi tutti gli enti-soci della Sac. La Regione (cioè, Crocetta) prima di questa azione aveva già il “controllo” (come detto, tramite i commissari) del 75 per cento “azionario”: una partita vinta prima ancora d’essere iniziata. Certo c’era chi si aspettava un comportamento “diverso” da Enzo Bianco, sindaco della Città Metropolitana di Catania, che aveva voce in capitolo e (anche questo, ovviamente) si è tuffato nella maggioranza già nota: per opportunismo o “senso” di opportunità?
Ma stavamo cercando di “dissertare” sul termine “blitz” affibbiato all’operato di Rosario Crocetta. Come spiega la Treccani, “blitz” è un termine germanico che sta a indicare un’operazione militare o paramilitare, un’azione di forza eseguita con estrema rapidità e precisione, un audace colpo di mano fulmineo e risolutivo. Ebbene. Innanzitutto di “militare” Rosario Crocetta (per fortuna di tutti) ha ben poco, poi quest’azione di “blitz” ha altrettanto ben poco in quanto deve essere considerato il proseguo di un’attività tendente all’occupazione dell’aeroporto di Catania che va avanti da anni e anni. Ora, un tentativo riuscito (ma il punto “?” resta d’obbligo). Di questa “lontana” vicenda la collettività non è a conoscenza, mentre i politici sicuramente sanno a menadito il background dell’intera storia.
Le “carte” del gioco le ha scoperte subito lo stesso Rosario Crocetta che, senza perdere tempo nel timore di qualche imprevista “sorpresa”, ha dichiarato “… Privatizzazione al sessanta per cento, la gara internazionale si può fare in un mese…”. Come dire: bisogna realizzare immediatamente il piano di esautoramento degli enti pubblici e mettere l’aeroporto di Catania Fontanarossa (oggi trasformato in “Fontanarosa”) nelle mani dei privati. Un progetto che viene da lontano, dunque, che oggi, grazie a Rosario Crocetta, può essere concretizzato.
D’altra parte, chi si può opporre a questa strategia? Gli Enti pubblici “soci” della Sac? Per il presidente della Regione Siciliana “sono come il cane dell’ortolano”.
Ci si metterà di mezzo la magistratura? I ricorsi sicuramente cadranno a pioggia, ma sui tempi la mano la darà ancora Rosario Crocetta, e determinerà il seguito avendo “conquistato” l’obbiettivo. D’altra parte anche tutti i sindacati seguono l’aria che tira e approvano incondizionatamente. Che dire d’altro?
Per comprendere quanto sta accadendo basterebbe andare a ritroso e rileggere articoli pubblicati da La Voce dell’Isola da dieci anni a questa parte…